La ferita piu’ profonda-testimonianza al Mandir della Pace di Deepak Chopra sull’eccidio dell’11 settembre
L’ 11 settembre scorso, il destino ha voluto che il mio aereo partisse da NewYork appena 45 minuti prima che accadesse l impensabile. Al nostro arrivo a Detroit, era già scoppiato il caos. Quando mi resi
Conto che il sistema di sicurezza americano aveva fallito così tragicamente,dapprincipio non seppi come reagire. Mia moglie e mio figlio Gautama erano in volo anche loro in aerei separati, diretti rispettivamente a LosAngeles ed a San Diego. Il mio corpo s irrigidì completamente per la paura. Non riuscivo a pensare ad altro che alla loro salvezza, e mi ci vollero diverse ore prima che scoprissi che i loro voli erano stati deviati e che entrambi erano in salvo.
ALLA RADICE DEL MALE
Stranamente, quando udii questa buona notizia, il mio corpo doleva ancora, come se fosse stato investito da un camion. Sembrava che, per conto suo, risentisse di un trauma ben maggiore, collegato a quello delle migliaia di persone che non sarebbero sopravvissute quel giorno, e delle decine di migliaia che sarebbero sopravvissute solo per vivere mesi o anni d inferno.
Allora mi sono chiesto: “Perché non mi sentivo così la settimana scorsa? Perché il mio corpo non si è irrigidito durante i bombardamenti dell Iraq,o della Bosnia? Ogni giorno nel mondo si sperimentano orrori e preoccupazioni.
Madri che piangono le orrende perdite dei loro figli, civili bombardati
senza pietà, profughi strappati a qualsiasi senso di casa, o patria.
Perché non ho sentito la loro angoscia abbastanza da chiedere di fermarla? Mentre udiamo gli appelli ad un sistema di sicurezza americano più rigoroso e ad una feroce risposta militare al terrorismo, è ovvio che nessuno di noi ha delle risposte. Tuttavia, ci sentiamo spinti a porre delle domande.
Tutto ha una causa, perciò dobbiamo chiederci quale sia la causa alla
Radice della malvagità che ha provocato tutto questo. Dobbiamo scoprirla, non in superficie, ma al livello più profondo. Non c è dubbio che tale malvagità sia viva in tutto il mondo e venga persino celebrata.
Questo male si alimenta della sofferenza e dell angoscia provata da
Persone che non conosciamo, e che, quindi, ignoriamo? Queste persone hanno vissuto in queste condizioni per tanto tempo?
Viene da presumere che chiunque abbia compiuto questo attacco provi un
Odio implacabile nei confronti dell America. Perché siamo stati scelti com punto focale della sofferenza nel mondo?
Tutto questo odio e questa angoscia sembrano avere come fondamento la
religione. Non c è qualcosa di terribilmente sbagliato quando scoppiano
“guerre sante” in nome di Dio? Dio non viene forse invocato con odio in
Irlanda, in Sri Lanka, in India, in Pakistan, in Israele, in Palestina, e
persino tra le sette intolleranti dell America?
PENSIERI DI PACE PER NON FERIRE IL MONDO
Non sembra anche a voi che qualsiasi risposta militare non possa agire
> assolutamente sulla causa fondamentale del problema? Non credete che ci Sia una ferita profonda nel cuore dell umanità? E se c è questa ferita profonda, non la sentiamo tutti quanti?
Quando generazioni di sofferenza rispondono con bombe, attacchi suicidi e guerra biologica, bisogna chiedersi chi sia stato il primo a sviluppare queste armi. E chi le vende? Chi ha inventato le sataniche tecnologie che ora ci vengono rivolte contro?
E se tutti noi siamo feriti, la vendetta potrà davvero aiutarci a guarire?
Delle azioni punitive, in qualsiasi forma e nei confronti di chicchessia,contribuiranno a rimarginare la ferita o ad aggravarla? Se applichiamo il principio dell occhio per occhio, dente per dente, arto per arto, non finiremo per essere tutti ciechi, senza denti e storpi?
La guerra tribale è andata avanti per duemila anni, e ora si è estesa a
livello globale. Si può porre termine ad essa? Il patriottismo e il
nazionalismo sono ancora davvero importanti, oppure non sono altro che
un altra forma di tribalismo?
Che cosa faremo io e voi, come persone, riguardo a quanto è accaduto?
Possiamo lasciare che la ferita più profonda s infetti sempre di più?
Tutti definiscono quel che è successo un attacco contro l America. Ma non Si tratta, piuttosto, di una spaccatura nella nostra anima collettiva? Non è meglio definirlo un attacco contro la nostra civiltà, partito dall esterno ma, anche e soprattutto, dall interno di essa?
Insomma, quando avremo ristabilito delle condizioni di sicurezza e ci
saremo presi cura dei feriti, quando il periodo di shock e di lutto sarà finito, arriverà il momento di guardarci dentro e di rispondere a tutte queste domande. Mi auguro soltanto che le risposte riflettano un profondo intento spirituale.
Nessuno di noi si sentirà più sicuro dietro lo scudo della potenza
Militare e degli arsenali di armi. Non può esserci sicurezza finché non si affronta la causa alla radice del problema.
In questo momento di shock, non credo che nessuno di noi abbia le
risposte.
Diviene dunque imperativo pregare, confortarsi e aiutarsi a vicenda. Ma ricordiamo sempre questo: se in questo momento ci viene in mente anche un solo pensiero di violenza, o di odio, contro chiunque, stiamo contribuendo anche noi a ferire il mondo.
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> Con amore,
> Deepak Chopra’
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