Intervista della NCG TV a M. Gabriella Lavorgna Pres. Fondazione no profit’’Il Mandir della Pace’’
D: Lei si definisce una “Costruttrice di Pace”, quali i motivi che l’hanno indotta ad istituire la Fondazione”IL Mandir della Pace?
Ciò che ho sempre pensato fosse utile alla Società e a me stessa , cioè far sì che la “ conoscenza”, da libresca e acculturata ,fine a se stessa, potesse trasformarsi in “consapevolezza” , strumento necessario e indispensabile per sviluppare una “Cultura” di Pace , globalizzata , è stato questo il motivo che mi ha spinto a fondare un movimento di volontariato , “Il Mandir della Pace”(la parola Mandir in sanscrito vuol dire “Tempio”)che promuove servizi culturali, sociali e umanitari ,nell’ottica di questo parametro, per abbattere le barriere della sterile retorica .
D:di tutte le grandissime esperienze maturate in tale prospettiva durante questo suo viaggio terreno, qual è stato l’evento che le ha regalato questa consapevolezza?
R: Un viaggio in India , il più significativo della mia vita , quello che mi ha ricondotto “a casa” dopo tanto peregrinare e tutto ciò è avvenuto nell’agosto del 1994. Si, la mia vera vita è iniziata lì, in India ,in un incontro con il maestro spirituale Sai Baba, per aver attinto alla fonte la linfa della saggezza vedica che mi ha permesso di risvegliare il mio vero Se’, per comprendere il vero senso dell’Esistenza, abbattendo i veli dell’ignoranza. Quando ne divenni consapevole la mia visione della vita cambiò e iniziai a prendermi la responsabilità delle mie azioni e dei miei pensieri. Capire che le nostre azioni e i nostri pensieri influenzano la nostra vita, cambia completamente il paradigma di come crediamo funzioni la nostra esistenza.
D: San Francesco e Gandhi rappresentano senza dubbio due dei più grandi messaggeri di Pace che l’universo umano abbia mai prodotto. Uniscono ideologicamente l’Oriente e l’Occidente in un’idea comune a tutti gli uomini di buona volontà, che provano a creare un Mondo Migliore. Proprio “Oriente ed Occidente” risultano, fra l’altro, fondamentali nel suo cammino di ricerca per la sua formazione filosofica-pacifista. Ma quali sono secondo lei, le tematiche di pacificazione di queste due grandi entità, che possiamo oggi trasporre in un nuovo Umanesimo?
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R: Francesco e Gandhi rappresentano il ponte d’Amore tra Oriente e Occidente perche’ entrambi hanno sviluppato il tema dell’ecumenismo e della Non violenza.
Tra i grandi dell’Occidente, dopo Platone, Plotino, Filone, Pitagora ed altri della Grecia antica, Francesco e’ l’unico santo cristiano che psicologicamente e spiritualmente ha realizzato l’interrelazione tra l’Europa Cristiana ed il mondo indo-buddista” proprio perché egli ha percorso lo stesso sentiero che intraprendono i Santi della disciplina Bhakti (yoga dell’amore divino), cioè la via della meditazione introspettiva, del silenzio, della preghiera ed il sentimento dell’Amore Universale trascendente che profuse verso tutte le creature dell’Universo. Mahatma Gandhi lo ha così definito:”La vita di S. Francesco è la copia simile a quella di Cristo. Se S. Francesco è l’essenza del Cristianesimo allora io sono cristiano’’
D: “Ut unum sint: Francesco dell’Amore Universale” è il nome di una statua bronzea di due metri, che mostra San Francesco circondato dai simboli delle cinque religioni più importanti, che lei ha regalato alla città di Assisi. È una delle tante iniziative, nella ricerca di una cultura di Pace, fortemente volute dall’associazione “Il ‘’Mandir della Pace ‘’ di cui lei è fondatrice e presidente. ,Oggi sicuramente vi sono dei luoghi nel mondo, che rappresentano purtroppo il livello più basso dell’essere umano, con terribili guerre fratricide. La parola “Mandir”, che compone il nome della sua associazione, rappresenta quel “luogo d’incontro tra il fedele e il Dio in cui sperimentare una visione che è manifestazione ed esperienza diretta del divino” e che ci porta ad affermare che nel “Mandir” ogni uomo può riconoscere il Tempio della Pace”. Se dovesse trovare un luogo nel quale sia oggi rappresentato il Mandir e dal quale si possa partire con un viaggio ideale che crei una cultura di Pace, lei quale luogo indicherebbe?
R: Il Mandir e’un luogo virtuale, dove ciascuno puo’ritrovarsi, motivati da un impulso interiore nel perseguire queste finalità e che desiderino collaborare nel programmare e sviluppare iniziative culturali, sociali, umanitarie, proponendo nuovi modelli socio-economici , che interagiscono per la propria diffusione .
D-Qual’e’ l’obiettivo della sua Istituzione?
Risposta : L’obiettivo che si pone è quello di contribuire, attraverso i canali della Cultura , dell’Arte, della Scienza e della Comunicazione, in ”Pensiero, parole ed azioni” , alla crescita della “Coscienza Umana” promuovendo la realizzazione di progetti ,volti a determinare nuovi modelli socio-economici, opportuni per lo sviluppo e la diffusione di una cultura di Pace. Una cultura di pace intesa come insieme di valori, atteggiamenti, tradizioni , modi di comportamento e stili di vita fondati sul rispetto per la vita, i diritti umani, la cessazione dei conflitti, e sulla promozione e la pratica della nonviolenza tramite l’educazione, il dialogo e la Cooperazione tra popoli da Oriente ad Occidente. L’immagine che meglio rende questo tempio “alla pace” è quella di un’unità composta da diversità, un tessuto la cui trama è la compassione e la tolleranza e l’ordito la ricerca del sé: dalle sue porte inizia a delinearsi il sentiero di un consapevole modello di vita, fondato su una logica di sincretismo e di integrazione
D: Se è vero indubbiamente che la mente e la pancia, comandano spesso le scelte degli esseri umani è altrettanto vero che soprattutto negli ultimi decenni abbiamo perso completamente di vista l’importanza di quel cuore che invece dovrebbe guidare la nostra esistenza. Oramai si cerca solo disperatamente la ricchezza materiale, avendo contestualmente perso il gusto di ricercare la serenità e la pace interiore. il Mandir della Pace materialmente cosa può fare per aiutare le persone nella riscoperta delle frequenze positive e soprattutto della consapevolezza della propria esistenza?
Risposta: Trasformare la Comunicazione in Cultura di Pace e il poter condividere questa necessità ,che si rende sempre più opportuna sul piano dell’operatività , mi spinge ad operare nel settore della Comunicazione ,al fine di favorire l’aggregazione di una” massa critica” ,che determini sul piano evolutivo un’espansione di coscienza che caratterizzerà la Nuova Era.
Domanda : Perche’ ha scelto NCG Communication ,come possibile strumento di Comunicazione globale?
Risposta: Per attuare un’autentica Comunicazione di Pace , per la quale occorre la persuasione capillare d’ogni cittadino del mondo a partecipare con equilibrio e giudizio agli interessi globali e , per questa operazione ,occorre l’intermediazione di un vero e proprio esercito di Comunicatori, completamente scevri da faziosità di sorta e oltremodo ferrati da una conoscenza olistica della condizione umana nella sua quanto mai differenziata multiformità. L’esposizione corre sul duplice filo della Concettualità e degli avvenimenti reali, e sempre secondo il doppio criterio del luogo comune e della media informazione, che insieme orientano l’opinione pubblica,
ESSERE GIORNALISTI DI PACE
-Essere giornalisti di Pace non significa edulcorare la realta’ o ricorrere alla censura per nascondere tragedie e oscurita’ ma scendere alla radice dei problemi senza finzioni. Non occorre usare parole del terrore e del terrorismo, che incutono ed alimentano paura o aderire alle industrie delle falsificazioni, e del razzismo. Arrendersi a questo regime , guidato dalle oligarchie internazionali, significa condannare milioni di persone al buio della conoscenza e alla morte della coscienza. Spetta a ciascuno di noi esercitare il libero arbitrio o il pensiero critico ,ciascuno con il suo pensiero politico e filosofico.
APPROFONDIMENTO DELLE SEGUENTI TEMATICHE:
1-‘’La trasformazione dell’animo umano mediante la guarigione fisica e spirituale’’
2- ‘’Il percorso di ricerca interiore per ritrovare se stessi’’
3- ‘La Saggezza dell’Oriente per edificare una Civilta’ di Pace’’
4- ‘’Approfondimento del tema sulla Multiculturalita:’L’Unita’ nella diversita’, trascendendo barriere di diverse culture e fedi.
– Le nozioni di Multiculturalità e di Unità, inoltre, sono portatrici di esigenze più larghe che superano la comunità nazionale e includono anche la Solidarietà internazionale. Stabilire relazioni, di “vivere insieme”Il sistema mondo globalizzato, alimentando una proliferazione di nuove identità culturali, politiche e religiose,
-La chiave del “dialogo”, quale sentiero percorribile per lo sviluppo di una Cultura di pace, è l’importanza della conoscenza del “diverso” , nelle sue tradizioni socio-culturali e religiose, per poterne comprendere le reali esigenze e favorirne l’integrazione dello stesso nella società civile in cui vive.Soltanto operando una trasformazione della Cultura in Cultura di pace, attraverso una comunicazione dotta e profondamente umana, possa gradualmente far cambiare lo stile primitivo violento della società dell’Uomo, e questa soluzione sembra essere sempre più valida e sempre più attuale.