Assisi-Rassegna ecologico-ambientale ”Cum Tucte le creature”- Atti del Convegno
“Cum tucte le creature “ Convegno promosso dal Mandir della Pace 1/3 giugno 2007 Castello di Torchiagina-Assisi
La Fondazione no profit ‘’Il Mandir della Pace’’Rete internazionale di volontariato fondata da MARIA GABRIELLA LAVORGNA, che si adopera per la promozione di servizi culturali, sociali e umanitari, aventi per scopo il risveglio della coscienza e lo sviluppo di una educazione alla Pace, per determinare, in relazione al rapporto Uomo- Natura- Animale-Ambiente, nuovi orizzonti in un percorso di maturazione collettiva, propone La Rassegna ecologico-ambientale –“Cun tutte le creature“-
Il Cantico delle Creature e’ solo l’eco di una lauda medievale o un messaggio di estrema attualita’? Se stiamo assistendo all’agonia della terra quanta responsabilita’ e imputabile all’uomo? La visione francescana del mondo che considera tutte le creature come fratelli e sorelle, figli dell’unico Creatore Dio Padre, ci puo’ essere di aiuto? E’ dalla terra che bisogna ripartire lo aveva ben capito San Francesco quando dal suo cuore scaturì il Cantico delle creature per riprendere la matrice della nostra vera evoluzione umana Il cantico riafferma il valore dell’Uomo-Natura, non come soggetto individuale, ma nella difesa dei diritti dell’umanità, del necessario equilibrio fra l’uomo e gli elementi naturali. Gli uccelli e altre specie che popolano il pianeta. Il cantico ci dona lo spunto per una armoniosa educazione del creato, direi un processo di trasformazione del mondo produttivo capitalistico che ha fatto dimenticare attraverso il denaro quello che davvero conta per vivere e lodare .L’educazione alle relazioni sociali, il rapporto con la terra, il senso vero della natura dell’ambiente come una totalità che ci contiene da cui dipendiamo e non hanno niente a che fare con le formule ambigue dell’ecologismo progressista. Il cantico ci invita a recuperare il vero modello di sviluppo che si avvicina molto alla saggezza degli uomini primitivi che abbiamo sterminato, sempre più in crisi di identità, senza memoria storica e senza un futuro di sviluppo sostenibile.
L’uomo al centro dell’ambiente
La problematica dell’individualismo e’ presente anche nell’ecosistema. La questione ambientale non è un problema tecnico o economico, è prevalentemente un problema che riguarda i comportamenti, perché l’uomo è al centro dell’ambiente. Quando agli albori della civiltà umana l’unica divinità era l’antica Madre, gli uomini erano un tutto unico con il divino ed erano parte integrante della Natura e vivevano in Armonia con il creato seguendo le leggi naturali. La sfida di oggi è da una parte alzare il livello educativo e morale di ogni cittadino del mondo, dall’altra conseguire il riconoscimento politico e giuridico dell’umanità. Le risorse del pianeta, le aree verdi, i terreni fertili coltivabili, ecc… non sono beni delle nazioni che le detengono, bensì patrimonio di tutta l’umanità. Le crisi di questa epoca, come la scarsità di risorse, la contaminazione dell’atmosfera, i cambiamenti climatici, la riduzione della biodiversità, sono una straordinaria opportunità per una crescita evolutiva individuale e collettiva senza precedenti. L’uomo non ha tenuto conto dell’interdipendenza dei vari componenti ed ha quindi stravolto le leggi che regolano la sopravvivenza. Il rapporto degli organismi animali e vegetali con l’ambiente garantisce il mantenimento della vita nell’ecosfera compreso il benessere e la sopravvivenza dell’uomo. La Medicina naturale, per esempio, propone il mantenimento del benessere dell’organismo senza alterare gli equilibri naturali. L’agricoltura biologica non solo indica un metodo di coltivazione che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, ma rappresenta un modello di produzione che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali (in particolare dell’acqua, del suolo, dell’aria). L’agricoltura biologica e l’agricoltura biodinamica, per quanto presentino diversi punti d’incontro, rappresentano due metodi diversi. La prima, la Bio, nasce più per esigenze di ecosostenibilità e salute. La Biodinamica, invece, si basa su concezioni di Antroposofia: un ramo della Filosofia che vuole ricongiungere Uomo e Natura anche attraverso il cibo.
Tuttavia, per entrambi i metodi, è fondamentale il rifiuto di qualunque prodotto chimico che possa contaminare il terreno e il cibo.
Grazie ad una sempre più diffusa attenzione alla salute e ad una maggiore sensibilità a tematiche ambientali, questo tipo di agricoltura, negli ultimi anni, ha conosciuto un crescente successo tanto che oggi occupa l’1% della superficie europea coltivabile.
Lo scopo precipuo di questo metodo di coltivazione è il rispetto dell’ambiente, non facendo ricorso a sostanze che possano inquinare i terreni, i corsi d’acqua o l’aria. Ma non basta non utilizzare prodotti chimici: un prodotto agricolo, per essere definito “bio”, deve essere coltivato su terreni lontani da fonti di contaminazione come autostrade e fabbriche.
rispettando l’ecosistema non inquinando, Ma, a differenza dell’agricoltura bio, la biodinamica si arricchisce di solide basi teoriche e filosofiche e il pilastro portante che la regola è la connessione tra Terra e Cielo.
I principi dell’agricoltura biodinamica sono:– il rispetto della biodiversità;– la rotazione delle colture;– l’osservazione delle fasi lunari e dei cicli planetari nella semina e nella coltivazione;-l’utilizzo di appositi composti per la concimazione;– il rifiuto di qualunque prodotto chimico.
Molto dipende dall’atteggiamento dell’uomo nei confronti dell’ambiente: vivere la natura senza opporre resistenza o contrastarla per agire in sincronia. L’osservazione precisa, consapevole ed empatica degli avvenimenti naturali consente all’uomo di vivere meno l’aspetto teorico a vantaggio della pratica: è la realtà stessa a conferire direzione alle nostre teorie, non le teorie a modificare le nostre percezioni. L’uomo deve imparare ad affrontare in modo realistico le vicende della vita osservando l’esito di qualunque azione. Alla base dell’ecologia c’è la visione olistica dell’uomo, illuminata dalla sua natura spirituale che lo ricongiunge alla vera essenza della vita.
Questa rassegna promossa e coordinata dalla Fondazione Il Mandir della Pace , prevede una serie di conferenze e tavole rotonde su queste tematiche relative al Rapporto Uomo Natura e Ambiente con la partecipazione di qualificati relatori che aiuteranno a capire “Il mondo della Natura: un organismo vivente ed evoluto” ed illuminerà i presenti sull’urgenza di prendere coscienza che “I limiti di sostenibilità ecologica del nostro pianeta sono stati superati e si è aperta la strada verso l’ecocatastrofe globale, a meno che…”. L’obiettivo della rassegna “Cum tucte le creature” è quello di risvegliare i veri valori per sensibilizzare sulla consapevolezza di rispetto per l’ambiente e per ogni forma di vita. Solo un armonioso rapporto d’amore tra uomini, animali e vegetali può garantire benessere e vita sul nostro martoriato pianeta Sacralità della terra e della natura – Orientamenti scientifici e umanistici: sono i principali cardini su cui fonda la Rassegna, non ci può essere un’efficace economia se non si opera secondo la più corretta ecologia. Alla base dell’ecologia c’è la visione olistica dell’uomo, illuminata dalla sua natura spirituale che lo ricongiunge alla vera essenza della vita.
Relazione di Sergio Bovini Revoyera(delegato L.A.C per l’Umbria)
Il titolo del convegno al quale partecipo e i contenuti scelti dall’organizzatrice Gabriella Lavorgna
suggeriscono con la loro coerenza forme di esistenza che ai più possono apparire inedite e sconosciute :
-i sentieri francescani come percorsi di civiltà ecumenica:
-Il Mandir della Pace come richiamo Orientale alla comprensione tra i popoli;
Indietro nel tempo sappiamo bene quanto il nostro sentire risalga ad epoche remote: alcuni millenni attraverso i quali sono passate le nostre idee attuali, nonostante le traversie politiche, religiose e sociali che le hanno modificate e temprate.
Il Giainismo , una religione ed una tradizione minoritarie ancora vive in India , evolutesi sullo stesso terreno culturale dell’Induismo edel Buddismo, con origini risalenti al terzo millennio a.c.-(1)G.Tucci-Induismo
Questa setta eterodossa rispetto alla matrice Brahamanica,nel 500 a.c.trova in Mahavira il suo capostipite storicoed un assetto formale e metodologico molto vicino-sotto il profilo etico-ai principi e ai comportamenti occidentali dei Vegan.
Il rifiuto di uccidere animali è assoluto , come quello di alimentarsi con proteine animali di qualsiasi natura.
Prima con Zaratustra (Iran Orientale), poi con la filosofia greca e il paganesimo romano, ci avviciniamo alle forme di cultura non violenta dell’Occidente latino e cristiano .
Anche l’Universo filosofico e religioso dell’antico Egitto èin osmosi con le altre forme di cultura mediterranea: l’idea del trapasso dell’anima da un essere vivente qualsiasi ad un altro è comune a molte eligioni dell’antichità”Tu diventerai un’anima vivente….ti trasformerai in fenice o in rondine , in sparviero o airone, secondo la tua volontà….(2)La religion des egiptiens di A.Erman
I testi biblici-apocrifi e non –delineano un pensiero contradditorio del Cristianesimo o in materia di rapporto Uomo/altri esseri viventi e nei secoli le dottrine si sviluppano su posizioni diverse e a volte in contrapposizione tra loro(3) J.Duvernoy- La religione dei Catari
Basti riflettere sui test degli inquisitori romani che durante gli interrogativi proponevano ai cristiani d’altra fede(valdesi,albigesi, dolciniani, catari) atti di violenza contro gli animali ,ben sapendo che i malcapitati avrebbero resistito a tali sollecitazioni. Il rifiuto aveva valore di Eresia.
Del contenuto morale e filosofico della cultura greca e delle tradizioni ambientaliste elleniche dell’antichità possiamo solo accennare con qualche esempio , considerata l’analisi approfondita dei valori svolta in sedea accademica.
In Plutarco si riflettono echi speculativi della filosofia orientale a lui nota (Zaratustra)e pitagorici .
Egli conosce le tradizioni egiziane (Avesta)e propone una complessa compatibilità tra le diverse dottrine cosmologiche “Uomo non vide mai un leone servire un altro leone, né un cavallo un altro cavallo per la maggior fortezza dell’uno…..
Nella poetica del De rerum natura del nostro T. LucrezioCaro ritroviamo la filosofia di Epicureo–probabilmente vegetariano- con l’idea del rispetto della natura ed i consigli alla frugalità del vitto:”Nonbisogna fare violenza alla natura …..trabocca il mio corpo di dolcezza vivendoa pane ed acqua e sputo sui piaceri del lusso…mandami un pentolino di cacioperché possa quando voglio scialare un po’ …(4)A.A. V. V.”Francesco d’Assisi eil 1°secolo di storia francescana
In gergo”epicureo”è aggettivo legato all’idea di affezioneper i beni materiali , ma Epicureo fonda la forza della saggezza nella aponia enell’atarassia;tant’è che nel De rerum Lucrezio polemizza con Cicerone definendo follia il pretendere che gli dei abbiano preparato il mondo ele sue meraviglie per gli uomini.
I primi tre secoli del secondo millennio d.c .hanno un valore particolare per la configurazione politica e sociale dell’Europa moderna e di tutta l’area mediterranea. L’umanesimo ed il Rinascimento sono alle porte insieme alle basi esistenziali dello Stato Moderno , i cui parametri sono legati allo sviluppo della finanza e dei commerci, al controllo centralizzato delle etnie e delleloro tradizioni culturali, sociali e religiose.
Un acceso dibattito si svolge intorno ai problemi della convivenza civile e della carità ; la povertà è difesa in riferimento ai testibiblici e al Vangelo di San Giovanni :i valori di cui è inizialmente portatore il movimento francescano nelle diverse parti del continente europeo .
Povertà , fratellanza, ecumenismo cristiano insieme aglialtri movimenti religiosi che scompariranno o si affermeranno nei secoli successivi in parallelo con la definizione dei confini dello Stato moderno.
Santa Chiara protesterà formalmente con Gregorio IX per ottenere nella regola conventuale il principio della povertà assoluta, che le sarà concesso solo per S. Damiano.
Ai nostri giorni le cose sono cambiate ?
Il Consumismo ha un valore positivo per le generazioni future?
Lo sfruttamento del lavoro, il protagonismo dei potenti, le guerre, la fame, quali dimensioni occupano rispetto al passato?
Possiamo anche cambiare queste domande e chiederci se per l’Occidente e per alcune tradizioni orientali i percorsi francescani e le aspirazioni al rispetto dei viventi coincidano con altri episodi universalistici e biocentrici delle civiltà antiche e moderne; in particolare siamo in procinto di incidere suiflussi generali del comportamento quotidiano prossimo futuro delle nostrecollettività?
Negli anni difficili della prima metà dell’900 ed oltremolti intellettuali si sono rifugiati nell’idea che le tradizioni di unaluminosa civiltà mediterranea tornassero a dare energia ai virgulti di unpacifismo trasmessi dalle tradizioni classiche , dagli esempi evangelici, dallaspiritualità dei percorsi francescani, catari, albigesi , rivolti ad un futuroancora non realizzato , ma non definitivamente compromesso.
Bisogna riconoscere che il panorama delle aspirazionipacifiste si allarga e si focalizza intorno all’etica della natura e deglianimali all’indomani dei cataclismi della seconda guerra mondiale , quasi a voler compensare ladimensione delle sciagure ; assistiamo ad una serie di interventi differenziatiche vedono persone di elevata culturaimpegnate direttamente con l’ingiustizia sociale e la violenza contro gliesseri senzienti .
In questa sede cerchiamo di dare un contributo concreto allasofferenza dei senzienti proponendo un paragrafo della Costituzione italianache voglia proteggere l’ambiente naturale e i suoi ospiti animali a beneficiodelle generazioni future.
Sono numerosi i personaggi che potremo ricordare , difensori della pace e dell’esistenza altrui.Limitiamoci a uno di loro Aldo Capitini chemolte volte ha percorso insieme ad altri la strada da Perugia a d Assisi.