Come ho smesso di fumare Tra le innumerevoli e significative esperienze vissute con Sai Baba credo valga la pena di raccontare una delle più rilevanti, accadutami ,dopo un paio di viaggi a Puttaparti , nel 1995. Ero un’accanita fumatrice e mai nessuna cosa al mondo mi avrebbe fatto smettere, né tantomeno l avvertimento di alcuni devoti che mi lanciavano anatemi dicendomi: Baba non vuole, non puoi essere un devoto a metà! Mi difendevo creandomi l alibi che fosse un vizio tollerabile agli occhi del divino e comunque rifiutavo l idea di compiere uno sforzo di volontà. Una sera dopo i bajan, parlando con un amica anch ella fumatrice, devota di SWAMI da parecchi anni, le chiesi come riuscisse a conciliare le due cose e lei mi rispose: E l ultimo vizio anzi prego Baba di non togliermelo !…Ed io di rimando ho aggiunto: Se LUI vorrà mi farà smettere ma…. senza sacrificio! … La notte seguente ho sognato Swami. Erano circa le sette del mattino ed ero nel dormiveglia quando mi sono ritrovata a Puttaparti nel Mandir e la felicità di incontrare Baba era alle stelle. Swami mi si è avvicinato dandomi un occhiataccia severissima da farmi star male. Non capivo, confusa ed addolorata, cosa volesse significarmi e perché fosse irritato così tanto con me.Mi sono quindi alzata dì scatto e sono uscita fuori dal tempio per fumare una sigaretta. Li mi aspettava Swami vestito di bianco, sorridente, con un pacchetto di sigarette in mano che mi diceva: Vieni te la offro io la sigaretta”; Vi lascio immaginare il mio sgomento sapendo che proprio Lui era Contrario. Poi offrendomi il braccio, come il mio più caro amico, mi invitava a proseguire con Lui per i viali dell Ashram chiamandomi per nome. Non posso descrivere la mia gioia e gratitudine per Swami che mi offriva in esclusiva l opportunità di stare sola con Lui e al suo fianco. Quindi fermatosi, guardandomi fisso negli occhi, con il pollice rivolto verso di me mi ha chiesto: “Vuoi, smettere di fumare? Ed io: “Si Swami ma senza soffrire!” Così, ottenuto il mio assenso, mi ha posto il suo pollice sul naso, chiudendomi una narice e facendomi respirare l aria con l altra e viceversa. In quell istante ho sentito un gorgoglìo nei polmoni come se 30 anni di fumo svanissero al vento, cedendo il posto ad un aria profumata e purificata mai respirata prima, infine mi ha benedetto dicendomi: “Ora sei libera, puoi proseguire la tua strada, curando le tue pubbliche relazioni”. Con quest ultima frase mi stava dando un ulteriore risposta: le Pubbliche relazioni che costituivano parte integrante del mio lavoro nella vita professionale ora erano indirizzate in un unico senso: Il Tema era “LUI”. Gabriella Lavorgna

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