Il concetto di responsabilita’
ll concetto di Responsabilità
La Responsabilità è un concetto che può avere una valenza diversa a seconda del contesto e della circostanza in cui viene utilizzato ad esempio in ambito civile, morale e penale. Tale concetto si evince dal quadro della Coscienza etica in cui ogni uomo dovrebbe riconoscersi per il fatto di essere Uomo. Esperienza che inizia nel momento in cui l’uomo, nel suo paradigma antropologico come struttura umana di fondo , risveglia nella sua totalita’ la propria Consapevolezza nel dover rispondere alle varie esigenze , legate a un quadro di valori universali. L’assumersi la responsabilità implica l’abilità nel riconoscere che ciascun individuo è Artefice della propria vita. Essere responsabili significa interrogarsi sempre e capire quali possono essere le possibili azioni da mettere in gioco per affrontare una determinata situazione. Significa fare delle scelte consapevoli e non lasciarsi trascinare dagli eventi e farsi influenzare emotivamente, creandosi alibi e scuse che costituiscano un freno all’agire. Queste abilità ci consentono di cambiare il nostro comportamento, di agire per ottenere il meglio per noi e se commettiamo un errore è necessario accettarlo. Siamo esseri umani e in quanto tali possiamo fallire, non siamo perfetti e nessuno si aspetta da noi che lo siamo. La responsabilità è un atto d’amore verso se stessi e verso gli altri.“Bisogna che ognuno di noi si assuma la responsabilità. Non possiamo cambiare le circostanze, le stagioni o come soffia il vento, ma possiamo cambiare noi stessi. E’ qualcosa che dobbiamo riuscire a fare “. Jim Rohn . Questo concetto implica il possedere due doti basilari che ciascuno dovrebbe acquisire: l’Autostima, vale a dire la considerazione del proprio valore nell’ amare se stessi, travalicando le sue stesse imperfezioni ,appartenenti alla sfera dell’Essere, tenendo presente che come prima regola per Amare gli altri e’ proprio l’Amore verso se stessi, e la Fiducia in se’ o autoefficacia, partendo dalla convinzione che nelle situazioni di crisi si puo’ riuscire a superare le stesse, attivando comportamenti ed azioni adeguate ad ogni sorta di contesto. Consapevolezza che si manifesta con l’attitudine all’azione, che attiene quindi alla sfera del fare, e che induce ad assumere liberamente il senso di Responsabilita’ morale , correlata ad un sentimento di gratificazione se si e’ agito correttamente, o di indignazione e di vergogna in caso contrario. E’ una responsabilità che si caratterizza per la sua proposizione di valori normativi e obbliganti. Quando vengono a mancare tali qualita’ del Se’ lo sguardo su se stessi diventa inevitabilmente svalutante ed induce a maturare convinzioni disfunzionali il proprio valore. Senza questo ancoraggio e questa fondazione antropologica, o più sottilmente, censurando o eludendo questa dimensione, si vanifica il significato di ragione della responsabilità morale. Viene a mancare la giustificazione ultima del proprio agire e della propria libertà. Tutto diventa semplice questione di convivenza politica o di giustizia nello scambio sociale, viene a mancare la risposta al lecito o all’illecito nei vari settori […]. La carenza di competenza eticagono tra l’altro, deliberatamente su di un vago formalismo privo di contenuti e di indicazioni pratiche: digni, ottiene come risultato, quello di appellarsi, come a criteri risolutivi, a luoghi comuni assai fragili che riman tà della persona, buona qualità della vita (= benessere), scelta libera del soggetto. Tutt’al più si giunge al massimo a convenzioni compromissorie tra i diversi punti di vista, fondamentalmente incomparabili e non argomentabili. È la responsabilità medesima a spingere a indagare continuamente su ciò che è umano, sui valori che fondano e rendono possibile la dimensione umana dell’esistenza, sui diritti inviolabili dell’uomo e sulle sue esigenze irrinunciabili. Non si avrebbe, infatti, Responsabilità se la scelta morale fosse indifferente sul piano dei valori, dal momento che la coscienza può attingere a valori perenni in base ai quali giudicare il progresso .Tutto, in questo caso, si ridurrebbe all’accettazione della pluralità dei costumi e dei comportamenti. La Responsabilità morale risponde quindi all’appello dei valori che emergono dalla coscienza personale. Coinvolge la libertà fondamentale dell’individuo, le sue motivazioni e le intenzionalità più profonde espresse nelle attivita’ sociali, culturali, umanitarie, da lui promosse.
La responsabilità morale si distingue da quella giuridica. Questa risponde, (per riparare o eseguire), a quanto stabilito da una codificazione giuridica, in un dato momento e contesto sociale. Il lecito e l’illecito é stabilito dalla legge che sancisce i comportamenti correlativi e richiede, per la sua competenza, semplicemente la responsabilità esteriore oggettivamente constatabile, che può anche prescindere dalla volontarietà o meno dell’agente. La legge civile non deve codificare le norme che regolano la coscienza e come tale non può essere assunta come criterio sufficiente, almeno sempre e in ogni caso, della moralità di un comportamento valutato alla luce del quadro più vasto, obbligante dei valori. Certi comportamenti pertanto, anche se dichiarati ammissibili dalle leggi, depenalizzati o decriminalizzati o indifferenti, rimangono sempre sotto il giudizio della coscienza morale e in ultima istanza di Dio. Tra diritto e morale esiste però un rapporto di connessione. Ambedue sono al servizio della persona, base e fondamento del bene comune e i cui diritti ed esigenze preesistono a qualsiasi codificazione giuridica e morale. Non è la legge o la morale a creare i diritti della persona e di conseguenza a manipolarli, ma ambedue sono chiamate a prenderne soltanto atto e ad adoperarsi per tutelarli, conservarli, svilupparli e difenderli […].
M. Gabriella Lavorgna