Come ho smesso di fumare: Testimonianza di M.Gabriella Lavorgna
Tra le innumerevoli e significative esperienze vissute con Sai Baba credo valga la pena di raccontare una delle più rilevanti, accadutami, dopo un paio di viaggi a Puttaparti, nel 1995. Ero un’accanita fumatrice e mai nessuna cosa al mondo mi avrebbe fatto smettere, né tantomeno l’avvertimento di alcuni devoti che mi lanciavano anatemi dicendomi: Baba non vuole, non puoi essere un devoto a metà! Mi difendevo creandomi l’alibi che fosse un vizio tollerabile agli occhi del divino e comunque rifiutavo l’idea di compiere uno sforzo di volontà. Una sera dopo i bhajan, parlando con un amica anch’ella fumatrice, devota di SWAMI da parecchi anni, le chiesi come riuscisse a conciliare le due cose e lei mi rispose: E’ l’ultimo vizio anzi prego Baba di non togliermelo !…Ed io di rimando ho aggiunto: Se LUI vorrà mi farà smettere ma…. senza sacrificio! … La notte seguente ho sognato Swami. Erano circa le sette del mattino ed ero nel dormiveglia quando mi sono ritrovata a Puttaparti nel Mandir e la felicità di incontrare Baba era alle stelle.
Swami mi si è avvicinato dandomi un occhiataccia severissima da farmi star male. Non capivo, confusa ed addolorata, cosa volesse significarmi e perché fosse irritato così tanto con me. Mi sono quindi alzata di scatto e sono uscita fuori dal tempio per fumare una sigaretta. Lì mi aspettava Swami vestito di bianco, sorridente, con un pacchetto di sigarette in mano che mi diceva: “Vieni te la offro io la sigaretta“; Vi lascio immaginare il mio sgomento sapendo che proprio Lui era contrario. Poi offrendomi il braccio, come il mio più caro amico, mi invitava a proseguire con Lui per i viali dell’Ashram chiamandomi per nome. Non posso descrivere la mia gioia e gratitudine per Swami che mi offriva in esclusiva l’opportunità di stare sola con Lui e al suo fianco. Quindi fermatosi, guardandomi fisso negli occhi, con il pollice rivolto verso di me mi ha chiesto: “Vuoi, smettere di fumare?” Ed io: “Si, Swami ma senza soffrire!“
Così, ottenuto il mio assenso, mi ha posto il suo pollice sul naso, chiudendomi una narice e facendomi respirare l’aria con l’altra e viceversa. In quell’istante ho sentito un gorgoglìo nei polmoni come se 30 anni di fumo svanissero al vento, cedendo il posto ad un aria profumata e purificata mai respirata prima, infine mi ha benedetto dicendomi: “Ora sei libera, puoi proseguire la tua strada, sul tuo cammino spirituale curando le tue pubbliche relazioni”. Con quest’ultima frase mi stava dando un ulteriore risposta: le Pubbliche relazioni che costituivano parte integrante del mio lavoro nella vita professionale ora erano indirizzate in un unico senso: Il Tema era “LUI”.
Testimonianza di Gabriella Lavorgna
25 settembre 1995